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Consorzio

PagoPa

Dall'annualità 2021 il Consorzio 5 Toscana Costa ha aggiornato i propri sistemi per aderire al nuovo metodo di pagamento obbligatorio per le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti che forniscono servizi ai cittadinI.

i VANTAGGI per i CITTADINI

i VANTAGGI per le PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

 pagopa

 Puoi PAGARE sul TERRITORIO presetando il bollettino allegato all'Avviso di Pagamento ricevuto:

  • in BANCA, c/o le filiali aderenti o gli sportelli ATM abilitati.
  • in UFFICIO POSTALE utilizzando indifferentemente il codice QR pagoPA o il bollettino postale PA.
  • c/o gli ESERCENTI CONVENZIONATI (cerca il logo pagoPA nei bar, edicole, farmacie, ricevitorie, supermercati e tabaccherie)
  • c/o i punti di POSTA PRIVATA (nelle agenzie che offrono servizi postali sul territorio).

 Puoi PAGARE ONLINE:

  • dal tuo HOME BANKING (Accedi al portale della tua banca, cerca nel menu CBILL o pagoPA e paga con il tuo conto corrente)
  • dalla tua APP dei PAGAMENTI (Apri la tua app di pagamenti preferita, cerca nel menu pagoPA e inquadra il codice QR del tuo avviso)
  • con l'APP IO dei servizi pubblici
  • con l'APP OPENTOSCANA della REGIONE TOSCANA 
  • direttamente dal SITO CONSORTILE (cliccando l'icona in basso verrai reindirizzato sulla piattaforma IRIS della Regione Toscana

paga adesso

 

IMPORTANTE:

Non ci saranno commissioni aggiuntive da parte del Consorzio 5 Toscana Costa rispetto a quelle stabilite dai (PSP) prestatori di pagamento aderenti al sistema pagoPA

Le commissioni di incasso variano a seconda del metodo di pagamento utilizzato.

Per pagare ONLINE se non è possibile inquadrare il codice QR presente sull'avviso, è necessario compilare i campi predisposti:

  • Ente creditore ( Consorzio 5 Toscana Costa)
  • Cod. Fiscale Destinatario Avviso (Identificativo fiscale del debitore come indicato sull'avviso di pagamento)
  • Codice Avviso / IUV (è il codice numerico presente nell'avviso di pagamento PagoPA ricevuto)

 bollettino pagopa mod2

 

Organigramma

La struttura operativa e tecnico amministrativa dell’ente è affidata al direttore generale, nominato dal Presidente del consorzio, sentita l’assemblea consortile (Decreto del Presidente n.28 del 3 novembre 2014) nella persona dell’Ingegnere Roberto Benvenuto. Il direttore predispone gli atti di competenza del presidente e dell’assemblea; cura le attività di competenza del consorzio in attuazione degli indirizzi del presidente; organizza e controlla la struttura operativa e tecnico amministrativa.

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 * situane al 31 marzo 2022

 

La Normativa

Normativa nazionale

Normativa regionale

Statuto

Gli Organi

Presidente
Il Presidente, del Consorzio 5 Toscana Costa è Giancarlo Vallesi (Delibera n. 2 del 16/05/2019)

Il Presidente è coadiuvato nella sua attività dal Vicepresidente e dall’Ufficio di Presidenza, eletti, ai sensi dell’art. 17 della L.R. 79/2012 e art. 3 comma 2 lett. a, con votazione dell’Assemblea Consortile rispettivamente nelle persone di Francesco Filippi (Delibera n.03 del 16/05/2019) e Andrea Biondi (Delibera n.05 del 16/05/2019).
Il presidente del Consorzio è l’organo esecutivo dell’ente e ne ha la rappresentanza legale. Esso presiede e convoca l’assemblea consortile, detta gli indirizzi per l’organizzazione e la gestione complessiva del consorzio, ed è responsabile della predisposizione da parte della struttura amministrativa degli atti di competenza dell’assemblea. Il presidente del consorzio svolge le proprie funzioni con il supporto dell’ufficio di presidenza, composto dal presidente medesimo, dal vice presidente e da un membro eletto in seno all’assemblea.

Assemblea Consortile

Ai sensi dell'art. 14 della L.r. 79/2012 la nuova Assemblea del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa è composta dai membri eletti durante la tornata elettorale del 2-6 aprile 2019:

        Allori Guido
Antoni Monica
Bertini Fabrizio - Leg. rappr. "Il rinnovamento agr."
Cillerai Maura
Ciarcia Giuseppe
Creatini Stefano
Guadagnini Riccardo
Falossi Federico
Filippi Francesco
Fontanelli Roberta
Francalacci Alessandra
La Comba Barbara
Muti Antonio
Serrvalle Matteo
Vallesi Giancarlo

Ai sensi dell'art. 14 della Lr. 79/2012 il Consiglio delle Autonomie Locali con delibera n°01 del 16.04.2019 ha nominato i seguenti rappresentanti dei comuni all'interno dell'Assemblea Consortile:

Sindaco di Massa Marittima Marcello Giuntini
Sindaco di Scarlino Francesca Travison
Sindaco di Livorno Luca Salvetti
Sindaco di Capraia Isola Maria Ida Bessi
Sindaco di Pomarance Ilaria Bacci
Sindaco di Portoferraio Angelo Zini
Sindaco di Campiglia Marittima Alberta Ticciati
Sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati
Sindaco di Monteverdi Marittimo Francesco Govi
Sindaco di Monterotondo Marittimo Giacomo Termine
Sindaco di Bibbona Massimo Fedeli

Sindaco di Gavorrano Andrea Biondi
Ai sensi dell'art. 14 comma 6) lettera b) della L.r. 79/2012 il Consiglio della Regione Toscana con delibera n°52 del 23 Luglio 2019 ha nominato il seguente rappresentante all'interno dell'Assemblea Consortile:
               
              Luca Agostini

 

I compiti dell’Assemblea Consortile ai sensi dell’art. 15 L.R. 79/21012:

  1. All’approvazione dello statuto del consorzio;
  2. All’adozione del piano di classifica;
  3. All’adozione e all’approvazione della proposta del piano delle attività di bonifica;
  4. All’adozione e all’approvazione dei bilanci dell’ente;
  5. All’approvazione dei regolamenti interni di organizzazione e funzionamento dell’ente;
  6. Alla vigilanza sull’attività del presidente del consorzio

Revisore dei conti
Il Revisore dei Conti del Consorzio 5 Toscana Costa è Stefano Noferi (Delibera del Consiglio della Regione Toscana n°19 del 12 marzo 2019).
Ai sensi dell'art.18 L.R. 79/2012:

  1. Le funzioni di revisore dei conti sono svolte da un revisore unico nominato dal Consiglio regionale tra gli iscritti nel registro ufficiale dei revisori dei conti, di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva 2006/43/CE relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conto consolidati, che modifica le direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE e che abroga la direttiva 84/253/CEE) e successive modificazioni.
  2. Il revisore resta in carica cinque anni e può essere confermato una sola volta.
  3. Al revisore è corrisposta un’indennità annua pari al 7 per cento dell’indennità spettante al Presidente della Giunta regionale.
  4. Al revisore si applicano, in quanto compatibili, le norme del codice civile che disciplinano il collegio sindacale delle società per azioni.

I compiti del Revisore dei Conti ai sensi dell'art. 19 L.R. 79/2012:

  1. Il revisore verifica la regolarità della gestione e la corretta applicazione delle norme di amministrazione, di contabilità e fiscali anche collaborando con il presidente del consorzio, su richiesta dello stesso.
  2. Il revisore controlla inoltre l'intera gestione, in base ai criteri di efficienza e di tutela dell'interesse pubblico perseguito dal consorzio.
  3. È obbligatorio acquisire il parere del revisore sul bilancio preventivo economico e sul bilancio di esercizio.
  4. Il revisore trasmette al presidente del consorzio i risultati della sua attività e relaziona annualmente il Consiglio regionale e la Giunta regionale sugli esiti delle verifiche effettuate ai sensi dei commi 1 e 2.

La storia del Consorzio

Parlare di Bonifica in Italia è davvero come parlare un po’ della Toscana ed in modo particolare della Maremma e dei terreni limitrofi. La Toscana, per la sua particolare natura idrografica, è stata sempre terra di alluvioni e siccità e per tali motivi ha quindi sviluppato una tradizione millenaria di cultura del territorio e della bonifica in particolare, legata principalmente al settore agricolo che è stato in continuo equilibrio dinamico tra colture e pascoli, collina e pianura, caccia e pesca, commercio ed artigianato.

Proprio questa tradizione, applicata in modo unitario per secoli al territorio, ha disegnato gli inimitabili paesaggi e colori, invidiati nel mondo. La Bonifica e le sue tecniche furono intraprese in Toscana dagli Etruschi e proseguite con l’esecuzione delle grandi opere pubbliche dai Romani, caddero in letargo nel medioevo, per essere poi riprese con nuovo vigore nel tardo rinascimento. E’ noto che nella pianura grossetana, fin dal tempo del dominio Mediceo, ebbero inizio i primi tentativi organici di risanamento igienico-idraulico, proseguiti poi con maggior cura e con più precisi intenti dai Lorena, principalmente dal Granduca Leopoldo II. Gli insigni idraulici e matematici, tra cui Ximenes, Ferroni, Fantoni fino a Manetti e Fossombroni, compresero subito l’enorme importanza che la “bonifica” idraulica ha poi di fatto avuto per lo sviluppo, la difesa e soprattutto la corretta gestione del territorio.

Con il Motu Proprio del 27 Novembre 1828 il Granduca di Toscana Leopoldo II dette l’avvio ai lavori di bonifica della Maremma Grossetana, risalendo a nord fino al Fitto di Cecina e gli stagnoli di Vada, le paduli di Scarlino e di Piombino. La Val di Cornia in particolare, tra il 1830 e il 1870, fu oggetto di interventi epocali di trasformazione dell’ambiente, con il contributo di grandi masse di lavoratori indigene ed esterne, conseguendo l’eliminazione delle condizioni di insalubrità e ponendo definitivamente fine alla piaga della malaria.

Anche alla luce delle attuali conoscenze e sensibilità ambientali, si può affermare che pur pagando il prezzo di una modifica radicale dell’ambiente, si ponevano le basi per le occasioni di sviluppo agricolo, industriale e turistico di queste zone, puntualmente verificatesi negli anni successivi.

Nel XX secolo, con la disponibilità in larga scala di forza lavoro meccanizzata e con la progressiva elettrificazione del territorio, la bonifica ha potuto spostare l’obbiettivo, dal solo recupero di terreni salubri, al miglioramento produttivo degli stessi. Si realizzano quindi impianti di sollevamento meccanico delle acque per il prosciugamento definitivo dei terreni ed impianti di irrigazione per lo sfruttamento intensivo degli stessi, con una mentalità “industriale” della agricoltura sempre più esasperata che si diffonde di pari passo all’industrializzazione del paese.

Oggi, nell’era post-industriale - degli interventi “compatibili” - sempre più caratterizzati da “software” e meno di “hardware”, grazie ad una maggiore e diffusa coscienza dell’ambiente e all’attenzione crescente riguardo alle sue modificazioni, grazie anche al recupero di valori prima ritenuti solo negativi ed insostenibili, siamo in grado di interpretare la bonifica non più come mezzo di valorizzazione della sola agricoltura e delle sue esigenze produttive, ma come a un vero e proprio strumento di gestione integrata del territorio, a difesa del suolo, della regimazione delle acque, nonché a tutela dell’ambiente e delle risorse naturali in ogni sua espressione.

Con il passare degli anni il ruolo dei Consorzio ha assunto sempre più una maggiore importanza sul territorio, dagli anni Settanta in poi, a seguito del passaggio delle competenze della bonifica alle Regioni, si è assistito ad un progressivo ampliamento delle competenze del Consorzio sia in termini di estensione territoriale che di funzioni.


Ex Alta Maremma
Con deliberazione del Consiglio Regionale n. 496 del 13 dicembre 1988 al Consorzio vennero affidati i compiti dei disciolti Consorzi Idraulici esistenti nella Val di Cornia (Amministrazione dei corsi d’acqua di Campiglia M.ma, Piombino, San Vincenzo e Suvereto, Consorzio idraulico di Piombino, Consorzio dei Terreni appresellati di Piombino e il Consorzio idraulico del Fiume Cornia). Successivamente il Consiglio Regionale con delibera n. 167 del 12 marzo 1985 estese il comprensorio del Consorzio alla zona denominata Padule di Rimigliano, ricadente nei Comuni di Piombino e San Vincenzo. Il Consiglio Regionale, poi, con deliberazione n. 177 del 3 giugno 1997 in attuazione della Legge Regionale Toscana n. 34 del 5 maggio 1994, ha ampliato il comprensorio consortile a tutto i bacini idrografici dei fiumi Cornia, Pecora e Alma per una superficie complessiva di Ha. 116.905.  


Ex Colline Livornesi
Nel 1933, per effetto del R.D. 215, nasce il "Consorzio di Bonifica di Vada e Collemezzano", ente di diritto pubblico che opera su un territorio di circa 4.600 ettari, dei quali 2.700 nel Comune di Rosignano Marittimo e 1900 siti nel Comune di Cecina, in cui si distingueva un reticolo da scolo meccanico di 10 km, da uno a scolo naturale di 60 km, e circa 27 km di strade consortili. A seguito degli eventi alluvionali dei primi anni 90 la Regione Toscana vara la Legge 34/94 con cui, di fatto, identifica nei consorzi gli strumenti operativi per la manutenzione idraulica dei canali di bonifica e dei corsi d'acqua di terza categoria. Dopo la deliberazione regionale n°266 del 23.07.1997 che istituisce il Consorzio delle Colline Livornesi, si avvia l'attività di formazione della nuova struttura consortile mediante la costituzione del nuovo statuto che ottiene prima l'approvazione della Provincia di Livorno con deliberazione n°497 del 16.10.1997 e dopo della stessa Regione con delibera di Consiglio n°398 in data 22.12.1998.


Unione Montana Alta Val di cecina
La Comunità Montana esercitava le funzioni di Consorzio di bonifica per il COMPRENSORIO DI BONIFICA N.29 “VAL DI CECINA”, in virtù di quanto disposto dalla Legge Regionale n.34/1994, Art. 53. Il Comprensorio n.29 “Val di Cecina” corrispondeva al bacino idrografico del fiume Cecina ed interessa i territori di 4 Province (Pisa, Livorno, Siena e Grosseto), 3 Comunità Montane (adesso Unioni Montane, Alta Val di Cecina, Val di Merse e Colline Metallifere) e 18 Comuni (Cecina, Bibbona, Castagneto C.cci, Casale M.mo, Montescudaio, Guardistallo, Riparbella, Castellina M.ma, Monteverdi M.mo, Montecatini V.C., Pomarance, Castelnuovo V.C., Volterra, Casole d’Elsa, Radicondoli, Massa M.ma, Montieri, Monterotondo M.mo), per una estensione complessiva di 90.385 ettari.


Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa
Il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa nasce il 27 febbraio 2014 quando con l'insediamento dell'Assemblea Consortile si procedeva alla soppressione dei precedenti Consorzi Alta Maremma, Colline Livornesi e l'acquisizione delle funzioni di bonifica esercitate dall'Unione Montana Val di Cecina (Legge regionale 27 dicembre 2012, n. 79 Nuova disciplina in materia di consorzi di bonifica). Il nuovo comprensorio si estende sulle province di Livorno, Pisa, Grosseto e parte di Siena, racchiudendo un reticolo idraulico di gestione di oltre 3.000 Km di torrenti, fossi e canali per una superficie complessiva di circa 269.000 ettari. Questo nuovo ente è subentrato in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi degli enti gestori della bonifica di cui alla L.R. 34/1994, mantenendo comunque inalterata la natura, le funzioni e le attività consortili.

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